Avvocato Giovanni Aloisio
L'avvocato Aloisio opera da decenni e ha maturato esperienza in moltissimi settori del diritto.
L'avvocato Aloisio si occupa di diritto civile, in particolare di diritto di famiglia e minori.
Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1993, si occupa, da oltre venticinque anni, di diritto civile, in particolare di diritto di famiglia (separazioni, divorzi, questioni patrimoniali connesse) e minori. Nonché di eredità e successioni; eredità giacenti; contrattualistica; infortunistica stradale, sinistri stradali; recupero crediti; pignoramenti; locazioni, sfratto; diritto condominiale etc.
Matura esperienza anche nel settore del diritto penale, dopo aver svolto le funzioni di V.P.O (Vice Procuratore Onorario).
Cassazionista dal 2011 e Mediatore professionale con esperienza pluriennale presso la Camera di Commercio della Venezia Giulia.
Ex Vice Presidente dell’Osservatorio di Diritto di Famiglia – Sezione di Gorizia – ha frequentato la Scuola di Alta Formazione Specialistica in Diritto delle Persone, delle Relazioni Familiari e dei Minorenni.
È Ammesso alla difesa dei non abbienti (patrocinio a spese dello Stato) ed iscritto nella lista degli Amministratori di Sostegno e dei Curatori Speciali.
Ha ottenuto l’abilitazione per l’iscrizione nel Registro Delegati alle Vendite e Custodi Giudiziari.
Ha una buona conoscenza della lingua tedesca, giusto superamento dell’esame C1 (riconosciuto Goethe-Institut).
"Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c'è giustizia.
In fondo al loro cuore essi sono convinti che è vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perché sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza ...
Per questo amiamo la nostra toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero, al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso, e, soprattutto, a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia.
Beati coloro che soffrono per causa di giustizia… ma guai a coloro che fanno soffrire con atto di ingiustizia!
E, notate, di qualunque specie e grado di ingiustizia… perché accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessità degli uomini, è pur questo ingiustizia, è pur questo offesa al prossimo, è pur questo ribellione al comando divino".